Acufeni

Cosa Sono

L’acufene (o tinnitus dal latino tinnire che significa strillare) rappresenta una percezione sonora soggettiva,in assenza di qualsiasi stimolo esterno. (acufeni soggettivi)

suonoL’acufene ( o tinnitus dal latino tinnire che significa strillare) rappresenta una percezione sonora soggettiva,in assenza di qualsiasi stimolo esterno.( acufeni soggettivi)
Il tipo di disturbo è molto diverso nei vari soggetti affetti per localizzazione, intensità, frequenza del suono o tipo di rumore percepito, durata e anche nello stesso soggetto le caratteristiche del tinnitus possono modificarsi nel tempo.
L’acufene può essere localizzato in uno o entrambi gli orecchi (anche con caratteristiche differenti nei due lati) o anche più genericamente “nella testa”(in un punto preciso o diffuso).
Per quanto riguarda l’intensità del disturbo, si va da acufeni di lieve intensità che venendo facilmente mascherati dal rumore ambientale, vengono percepiti solo nel silenzio, di notte e non interferiscono in modo significativo con la qualità di vita del soggetto che ne è affetto, ad acufeni molto intensi e fastidiosi tanto da risultare invalidanti.
E’ opportuno, però, sottolineare come a parità di intensità dell’acufene (che può essere valutata mediante prove audiometriche), il fastidio soggettivo e l’effetto emotivo negativo che ne deriva, possono essere molto diversi.
Gran parte dei pazienti acufenici è anche affetta da ipoacusia( circa l’85% dei pazienti presenta una perdita uditiva dimostrata audiometricamente nell’intervallo 250-8000 Hz), in questo gruppo di pazienti le possibilità di mascheramento dell’acufene da parte dei rumori ambientali è naturalmente ridotta rispetto ai soggetti con un udito normale:a volte la sola applicazione di una protesi acustica ben regolata e personalizzata tenendo presente delle caratteristiche dell’acufene, risolve già in buona parte il problema.
Qualitativamente l’a. può essere percepito come un fischio, un ronzio, un fruscio, uno scroscio, un cinguettio, una pulsazione…;può essere presente di continuo o può essere di tipo intermittente.
L’acufene a volte può rappresentare un sintomo rilevatore di malattie a carico del sistema uditivo e non, ma nella maggior parte dei casi, “dietro” all’acufene non si nasconde alcuna patologia.
E’ quindi essenziale una diagnosi audiologica approfondita del soggetto acufenico, rivolta ad escludere patologie soprattutto a carico del nervo uditivo.
L’acufene va prima di tutto “indagato” con esami specifici a seconda dei casi , spesso anche con diagnostica per immagini (TAC o RMN a seconda dei casi)
L’acufene è un sintomo ed esprime il dissincronismo dei segnali elettrici lungo le vie nervose del sistema uditivo ( Tyler), non è una malattia. E’ quindi un segnale di difettoso funzionamento a livello del recettore uditivo (coclea) o lungo le vie uditive fino a livello cerebrale ( corteccia cerebrale, sede della percezione cosciente del suono)
L’alterazione responsabile del difettoso funzionamento, può anche essere di tipo chimico, essendo l’orecchio un organo che trasmette segnali elettrici. Alterazioni metaboliche o nutrizionali con conseguente squilibrio chimico e alterazione del segnale elettrico, possono quindi portare ad un difettoso funzionamento dell’orecchio con conseguente insorgenza di acufeni.
Spesso il soggetto affetto da acufeni lamenta anche iperacusia in quanto la lesione che causa l’a. potrebbe avere lo stesso effetto diretto sulla percezione di loudness che porterebbe ad una riduzione della soglia del fastidio.( loudness disconfort level )
Esistono rari acufeni “ obiettivi “ cioè percepibili anche dall’esaminatore;si tratta per lo più di acufeni di origine vascolare udibili direttamente o con l’ausilio di un fonendo sulle carotidi o più raramente direttamente sull’orecchio.Talvolta si tratta di rumori trasmessi per lo più da’’articolazione temporo-mandibolare o dalla colonna cervicale

acu2DISAGI CAUSATI DALL’ACUFENE NELLA VITA QUOTIDIANA

Nelle forme più lievi, l’acufene viene percepito solo nel silenzio : è avvertito alla sera, prima di addormentarsi perché durante il giorno i rumori ambientali lo “coprono”, lo mascherano.
Tuttavia, anche un acufene di lieve intensità, può provocare problemi di sonno.
Al contrario, nelle forme più gravi, gli acufeni sono talmente intensi e fastidiosi, da interferire pesantemente con la qualità di vita del soggetto che ne è affetto.
Un acufene persistente e continuo provoca uno stato costante di disagio ed “agitazione, indipendentemente da come la persona “vive il problema”. Il significato che il soggetto dà all’acufene e l’attenzione che presta al disturbo, sono invece in relazione con il fastidio soggettivo che ne deriva. A parità di intensità , un acufene può essere cioè più o meno fastidioso in due soggetti diversi che vivono emotivamente il disturbo in modo diverso. Spesso l’acufene viene “caricato2 di significati negativi . molti lo considerano espressione di una grave patologia nascosta, molti lo vivono come una minaccia di vita o come un elemento aggravante un’eventuale patologia preesistente.
Talvolta si sviluppano veri e propri stati fobici per la paura dell’acufene.
In casi estremi gli acufeni possono diventare invalidanti arrivando a modificare radicalmente in senso negativo, la qualità di vita : l’individuo fatica a concentrarsi, a lavorare, diventa ansioso, stressato, spesso depresso, tende a limitarsi progressivamente nelle sue attività e ad evitare tutte le situazioni che nella propria esperienza hanno peggiorato il disturbo (ambienti rumorosi, spostamenti…) entrando così nel circolo vizioso dell’isolamento che peggiora ulteriormente la percezione dell’acufene.

TINNITUS RETRAINING THERAPY (TRT)

E’una terapia riabilitativa degli acufeni , proposta dal Prof. Pawel Jastreboff dell’università di Atlanta nel 1988 basata su un modello scientifico neurofisiologico dell’acufene.
E’ stato rilevato che non esiste una correlazione tra l’intensità dell’acufene (caratterizzazione psicoacustica) e l’entità del disturbo soggettivo che ne deriva.
L’acufene è infatti un disturbo molto diffuso (circa il 14% della popolazione italiana ne soffre e la percentuale sale al 30% se si considerano le persone al di sopra dei 65 aa di età), ma “solo” nel 20% delle persone colpite , provoca disturbo: In questi casi si parla di ACUFENE CLINICAMENTE RILEVANTE.

L’osservazione che l’entità del disturbo soggettivo e l’effetto emotivo secondari all’acufene, non siano direttamente in relazione all’intensità del tinnitus,dimostra come il Sistema Uditivo abbia un ruolo secondario nell’acufene clinicamente rilevante, mentre altri sistemi, nel cervello vengano coinvolti.
Se il soggetto, pur percependo l’acufene , non ne viene infastidito e disturbato, significa che l’attività neuronale collegata all’acufene è confinata all’interno del Sistema Uditivo, al contrario se l’acufene induce disturbo, forti emozioni negative e reazioni difensive, significa che vi è stata un’attivazione impropria di altri sistemi, collegati a quello uditivo.
I sistemi principalmente coinvolti sono: il Sistema Limbico e il Sistema Nervoso Autonomo.
Sistema LIMBICO:Insieme di strutture sottocorticali comprendenti anche l’Ipotalamo.Controlla l’emotività,la memoria, l’umore e influenza direttamente il Sistema neuroendocrino e quello nervoso Autonomo.
Sistema NERVOSO AUTONOMO: Consiste di due componenti :simpatica e parasimpatica. La componente predominante nel modello sarebbe quella simpatica responsabile della preparazione dell’organismo all’azione ( reazione del combatti o fuggi) i Nell’acufene clinicamente rilevante, un ruolo cruciale, assumono i collegamenti tra il Sistema uditivo, il Sistema limbico( emotivo) e il Sistema nervoso autonomo( risposta automatica del corpo ad un pericolo) che si rafforzano reciprocamente con un meccanismo di feed-back Si genera , di conseguenza, un’intensa stimolazione del Sistema Limbico e del Sistema nervoso autonomo e un’aumento della coscienza dell’acufene. Un’eccesso di attivazione del Sistema Limbico è responsabile di cambiamenti di umore, cambiamenti dei livelli ormonali(con le relative conseguenze) e provoca un’attivazione impropria del Sistema Nervoso Autonomo con conseguente stress,ansia, problemi con il sonno, perdita di benessere.
La progressiva perdita di emozioni positive legate alla vita , conduce alla depressione. Ecco quindi che anche se l’orecchio (coclea ) è probabilmente la sede di origine più comune del tinnitus quindi del segnale,il livello di fastidio dipende dal modo in cui il segnale neuronale è elaborato nel cervello e nelle aree extrauditive sopramenzionate , collegate con il Sistema uditivo. In questo processo di elaborazione sono coinvolte una serie di reti e filtri neuronali dotati di notevole plasticità la quale rende possibile il fenomeno della selettività uditiva. Per esempio, un suono lieve ,ma con un alto significato ( pianto del bambino di notte che sveglia la madre in un’altra stanza) viene individuato e selezionato nel Sistema Uditivo e viene attuato un rinforzo del segnale in quanto i filtri subconsci sono completamente aperti, al contrario un segnale molto più intenso,non nuovo, non collegato ad alcun significato negativo ( passaggio dei treni di notte per una persona che vive da anni vicino ad una linea ferroviaria) può essere filtrato in quanto si è instaurato un processo di abitudine.
Le reti e i filtri neuronali, grazie alla loro plasticità, possono riorganizzarsi e cambiare lo schema di risposta. I collegamenti all’interno del Sistema Nervoso, sono modificati continuamente, con conseguente aumento della risposta neuronale per i segnali significativi e diminuzione della risposta per i segnali irrilevanti. I suoni nuovi o comunque collegati ad un’esperienza negativa, sono comunque trattati come significativi. L’esperienza giornaliera ci indica che siamo coscientemente informati solo di una piccola parte dei suoni ricevuti: anche se tutti i suoni evocano i cambiamenti nell’attività neuronale all’interno delle vie uditive, questa attività è “filtrata” prima che raggiunga il livello di percezione cosciente (Corteccia). Inoltre la maggior parte dei suoni non evocano alcuna reazione emotiva e non attivano il sistema nervoso autonomo.

La TRT è una terapia riabilitativa finalizzata all’abitudine.La notevole plasticità del Sistema nervoso, permette che si possa raggiungere un’abitudine a qualsiasi segnale sensorio (per es. sonoro) se questo non ha un significato negativo. Quindi l’acufene deve essere “scaricato” del suo significato negativo , al fine di poter essere filtrato a livello sottocorticale. La finalità della TRT è quindi di riabilitare,annullare i collegamenti tra i Sistemi Uditivo,Limbico e Nervoso Autonomo per indurre l’Abitudine.
Quando l’indebolimento delle connessioni raggiunge un livello sufficiente, l’abitudine si instaura spontaneamente.
La finalità della TRT, NON E’ SOPPRESSIONE DELL’ACUFENE , ma instaurare un processo di abitudine
• alla PERCEZIONE ( Area Corticale responsabile della consapevolezza dell’acufene)
• alla REAZIONE del corpo , cioè al disturbo causato dall’acufene( Sistema Limbico e Nervoso Autonomo) L’abitudine alla reazione e alla percezione è un processo naturale del nostro organismo Si tratta quindi di un trattamento riabilitativo , che spesso richiede l’intervento di più figure professionali .ed oltre alla terapia sonora può comprendere anche interventi specialistici diversi a seconda del singolo paziente.
La finalità è la riduzione di intensità degli acufeni cronici , e l’impatto negativo emotivo e comportamentale

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