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Patologie uditive

sintomi, cause e rimedi

Patologie dell’orecchio esterno

ECZEMA
Processo infiammatorio condizionato da uno stato di allergia tissutale ( prodotti detergenti o cosmetici,medicamenti per uso locale , bagni in piscina o acque inquinate…) Esistono forme asciutte caratterizzate per lo più da prurito e desquamazione e forme secernenti con otorrea sierosa.

OTOMICOSI
Dermatite che interessa la cute del condotto uditivo esterno e la membrana timpanica, sostenuta da miceti E’ provocata da : umidità, scarse condizioni igieniche, abuso di gocce auricolari con antibiotici e cortisonici; è una tipica patologia balneare ( bagni in piscina..) La sintomatologia è caratterizzata soprattutto da prurito


Patologie dell’orecchio medio

PERFORAZIONI TRAUMATICHE DELLA MEMBRANA TIMPANICA
Eventi traumatici sulla membrana timpanica ( schiaffi, tuffi, bastoncini per la pulizia dell’orecchio…) con perforazione della stessa , generano un’ipoacusia trasmissiva , nella maggior parte dei casi reversibile in quanto molte perforazioni si chiudono spontaneamente. L’intervento chirurgico di timpanoplastica si rende necessario qualora entro sei mesi, non si verificasse una guarigione spontanea.

OTITE MEDIA CATARRALE ACUTA
Infiammazione catarrale della mucosa dell’orecchio medio condizionata da una rinofaringite catarrale. E’ tipicamente una complicanza del raffreddore
I sintomi sono : senso di pienezza auricolare, autofonia, modesto o assente il dolore

OTITE MEDIA PURULENTA ACUTA
Infiammazione purulenta della mucosa dell’orecchio medio, spesso preceduta da infiammazione catarrale
E’ caratterizzata da dolore acuto, pulsante , trafittivo ed è presente febbre con compromissione dello stato generale

OTITE SIEROMUCOSA DELL’INFANZIA
Trasudazione sterile a livello dell’orecchio medio, senza componente infiammatoria. Patologia tipica dell’età scolare, con insorgenza subdola, senza dolore.
Colpiti soprattutto i bambini con rinofaringiti recidivanti, allergici.

OTITE MEDIA CATARRALE CRONICA (o FIBROADESIVA o TIMPANOSCLEROSI)
Esito di un processo catarrale in cui la componente infiammatoria si è organizzata creando una sclerosi delle strutture dell’orecchio medio

OTITE MEDIA CRONICA SEMPLICE
Stato infiammatorio cronico di tutte le strutture dell’orecchio medio che comporta la perforazione della membrana timpanica e presenza di versamento mucoso omuco- purulento
Spesso secondaria ad otite acuta

OTITE MEDIA CRONICA COLESTEATOMATOSA
Forma più subdola e grave di otite cronica
Il colesteatoma è una massa incapsulata costituita da epitelio pavimentoso stratificato cornificante all’interno dell’orecchio medio
I prodotti di desquamazione si raccolgono ( manca una via di drenaggio) e si accumulno dando luogo ad una neoformazione che aumenta progressivamente di volume e con un’azione erosiva nei confronti delle strutture che aggredisce( catena degli ossicini,nervo facciale, orecchio interno, meninge..)
L’eziologia non è univoca.

OTOSCLEROSI
Progressivo blocco dell’articolazione stapedo-ovalare , causato da un focolaio otosclerotico
Inizialmente è presente un’ipoacusia trasmissiva pura , con il tempo diventa mista per interessamento cocleare.
L’andamento è lento, ma evolutivo; spesso bilaterale ( ma non contemporaneamente)
Maggiore incidenza nel sesso femminile


Patologie dell’orecchio interno

IPOACUSIA IMPROVVISA
Sordità di tipo neurosensoriale , monolaterale, spesso grave che insorge improvvisamente o in un breve lasso di tempo( 1-2gg)
Costituisce un’ emergenza e va trattata sollecitamente !!!
Esistono sordità che insorgono improvvisamente , ma recuperano il danno uditivo spontaneamente in pochi giorni , per poi ripetere questo andamento nel tempo ( sordità fluttuanti nella.Sdr di Meniere)
La causa della sordità improvvisa può essere di natura vascolare ( deficit di irrorazione per spasmo o trombosi arteria uditiva interna), o virale .
Una sordità improvvisa può anche essere conseguente a baro traumi , talvolta anche il neurinoma dell’acustico può esordire con una sordità improvvisa

IPOACUSIE POST-TRAUMATICHE
Un trauma acustico di breve durata e di elevata intensità ( per es: scoppio di un petardo, sparo…) oppure l’esposizione a rumori ( continui o intermittenti) di relativamente elevata intensità ( come avviene ad es in alcuni ambienti di lavoro, cd “ ipoacusie professionali”), possono dare un deficit uditivo neurosensoriale che inizialmente interessa la frequenza 4000 Hz.
Nel trauma acustico cronico , successivamente la perdita uditiva tende ad interessare progressivamente , le frequenze medio-acute
Il danno è legato a fenomeni degenerativi delle cellule ciliate , inizialmente quelle del giro basale.
La suscettibilità al danno da rumore, è individuale
Un trauma cranico con frattura della rocca petrosa , genera un’ipoacusia che può essere di vario grado e tipo, fino ad arrivare a situazioni di grave danno uditivo neurosensoriale ( fino alla cifosi) nelle fratture trasversali .

IPOACUSIA DA FARMACI OTOTOSSICI
Danno per lo più irreversibile a carico dell’orecchio interno ( coclea e /o vestibolo) provocato da farmaci.
Esiste una sensibilità individuale e l’ototossicità aumenta in presenza di un pregresso danno uditivo ( pz protesizzati) e nei pazienti con insufficienza epatica e/o renale
La perdita uditiva è di tipo neurosensoriale, bilaterale, inizialmente sulle alte frequenze .
I farmaci con noti effetti ototosici sono: gli antibiotici amino glicosidici, alcuni diuretici,gli antimalarici , i salicilati e alcuni citotossici

NEURINOMA DELL’ACUSTICO
Tumore benigno a lenta crescita che si sviluppa a livello del condotto uditivo interno, ma tende ad espandersi invadendo l’angolo ponto-cerebellare
I sintomi sono prevalentemente uditivi quasi sempre ipoacusia lentamente progressiva sugli acuti con acufeni, talvolta l’esordio può essere una sordità improvvisa
Le vertigini sono meno frequenti, quasi sempre modeste per la crescita lenta della lesione e possibilità di compenso vestibolare

MALATTIA DI MENIERE
Si tratta di una malattia dell’orecchio interno dovuta all’aumento di pressione del liquido contenuto nel labirinto ( endolinfa) . Si manifesta con sintomi uditivi ( sordità e ronzii) e sintomi vestibolari (crisi vertiginose) L’associazione dei disturbi tipici ( acufeni, sordità e vertigini ) non è costante: vi sono casi in cui le turbe uditive o vestibolari possono persistere anche a lungo, da sole Disturbi uditivi: fischi, ronzii , senso di orecchio pieno e distorsione uditiva; successivamente sordità che nelle fasi iniziali si risolve con la fine della crisi vertiginosa Disturbi vestibolari: rappresenta il sintomo più invalidante. Si tratta di una crisi improvvisa che insorge senza una causa specifica, di durata variabile ( pochi minuti, alcune ore) oggettiva ( il pz vede ruotare l’ambiente) quasi sempre associata a fenomeni neurovegetativi (nausea, vomito, sudorazione, tachicardia..) Il decorso è tipico con crisi accessionali e recidivanti, imprevedibili ad insorgenza improvvisa e a risoluzione spontanea In genere con il passare degli anni, le crisi vertiginose diminuiscono di intensità, mentre il pz è sempre più disturbato dalla diminuzione dell’udito e dai ronzii nell’orecchio. La terapia deve essere calibrata caso per caso, in rapporto alla frequenza e all’intensità delle crisi. Bisogna distinguere tra la cura delle crisi acute , il trattamento dell’instabilità intercritica e la prevenzione delle crisi. La terapia è di tipo combinato farmacologico- riabilitativo; se tale trattamento non risulta efficace è indicato proporre un trattamento chirurgico Soprattutto nei pz con grave compromissione uditiva, l’intervento attualmente più indicato consiste nell’infiltrazione di antibiotici attraverso il timpano , che provocano la riduzione o l’abolizione dell’attività labirintica


Otalgie Riflesse

Dolore auricolare in assenza di specifiche patologie otologiche . Il dolore viene localizzato erroneamente a livello dell’orecchio, ma il punto di insorgenza si trova in un altro territorio. L’innervazione sensitiva dell’orecchio è complessa , gli stimoli sensitivi provenienti dalla bocca , dalla faringe e dal laringe convergono nella stessa via sensitiva deputata alla sensibilità dell’orecchio. Lesioni dentarie, linguali, tonsillari, faringee, patologie dell’articolazione temporo-mandibolare …possono dare una sintomatologia riferita all’orecchio con un’otalgia simile a quella di un’otite vera e propria


Diagnosi e cura degli acufeni

Acufeni – Esami e rimedi per il fischio all’orecchio

L’acufene ( o tinnitus dal latino tinnire che significa strillare) rappresenta una percezione sonora soggettiva,in assenza di qualsiasi stimolo esterno.( acufeni soggettivi)

Il tipo di disturbo è molto diverso nei vari soggetti affetti per localizzazione, intensità, frequenza del suono o tipo di rumore percepito, durata e anche nello stesso soggetto le caratteristiche del tinnitus possono modificarsi nel tempo. L’acufene può essere localizzato in uno o entrambi gli orecchi (anche con caratteristiche differenti nei due lati) o anche più genericamente “nella testa”(in un punto preciso o diffuso).


Diagnosi e Terapia della Sordità

E’ essenziale la distinzione tra ipoacusie trasmissive e ipoacusie neurosensoriali Le prime sono legate a disfunzioni a carico dell’apparato di trasmissione ( orecchio esterno e medio) , mentre le seconde riguardano la parte più interna dell’orecchio.

La terapia della sordità può essere di tipo medico-chirurgico o protesico-riabilitativo Le sole ipoacusie che possono trarre concretamente dei vantaggi dalla terapia medico-chirurgica ,sono le sordità trasmissive ( otite cronica, otosclerosi, colesteatoma) ;non sempre però l’intervento chirurgico comporta un recupero funzionale , quindi a volte l’entità della perdita richiede comunque l’uso della protesi. La maggior parte delle ipoacusie è suscettibile di terapia protesica.

Per evitare che la protesizzazione sfoci in un insuccesso , alla terapia protesica va sempre associata la riabilitazione . I due interventi sono imprescindibili soprattutto nel bambino e nel soggetto anziano La terapia riabilitativa svolge un ruolo di primaria importanza nell’adattamento e nel successo dell’applicazione protesica , e creando un rapporto continuativo con il paziente permette di evidenziare e porre rimedio agli inconvenienti tipici dell’iniziale utilzzo della protesi .

La protesi non sarà mai in grado di ripristinare una funzione uditiva paragonabile a quella del soggetto normoacusico ; la protesi acustica ha la sola funzione di amplificare nel modo più fedele possibile lo stimolo sonoro, ma il risultato protesico è condizionato dall’entità e soprattutto dalla sede della lesione

Informazioni e prenotazioni

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Centro Vertigini Torino
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